Ricordando padre Turoldo nel centenario della nascita
Proiezione del film Gli ultimi, ideazione e soggetto di David Maria Turoldo, regia di Vito Pandolfi. Presenta Enrico Grandesso
Uno dei grandi poeti e testimoni del Novecento italiano, padre David Maria Turoldo (Coderno, 1916 – Milano 1992) viene in questo periodo ricordato con molte manifestazioni, vista la ricorrenza della nascita, avvenuta nel novembre di cent'anni fa.
Sacerdote dei Servi di Maria, protagonista attivo della Resistenza a Milano tra il 1943 e il 1945, critico acuto e spesso polemico della civiltà dei consumi che aveva così ben profetizzato nella seconda metà del secolo scorso, padre Turoldo fu anche giornalista e personaggio pubblico, nonché fine poeta. Di lui si ricordano, tra le maggiori raccolte: “Io non ho mani” (1948), “Udii una voce” (1952, con la prefazione di Giuseppe Ungaretti), “Il grande male” (1987), “Canti ultimi” (1991) e, postuma, “Mie notti con Qohelet” (1992).
La Biblioteca di Rovereto propone, per ricordarlo, due serate organizzate dal critico letterario Enrico Grandesso. Nella prima, giovedì 4 maggio alle ore 18, verrà presentato e proiettato il film “Gli ultimi” (1963, regia di Vito Pandolfi) di cui Turoldo fu ideatore, autore del soggetto e sceneggiatore. Venerdì 5 maggio, alle ore 18,00, i critici Enrico Grandesso e Giuseppe Colangelo ricorderanno la personalità culturale e religiosa e gli scritti di padre Turoldo, con particolare attenzione alla tematica mistica – confrontata con altri grandi poeti religiosi del '900, come Clemente Rebora – e agli scritti sui temi della giustizia e della critica sociale.
Gratuito
organizzazione: Biblioteca civica "G. Tartarotti" di Rovereto