A #Biblioè sabato 23 aprile 2016 incontro con l'autrice di “Firme in cielo”
alle ore 16.00 presso il Palazzo delle Albere, Trento
«La montagna, oltre a mostrare la vita nuda, senza travestimenti, ha la capacità di “spogliare” anche le persone, richiamarle alla loro dimensione più autentica spingendole a ritrovare se stesse. Non è l’unica via: l’arte, la religione, la meditazione, l’incontro con l’altro e tante altre esperienze possono indurre a chiederci chi siamo e a cercare di aderire al nostro io più autentico; la montagna è solo una delle molteplici vie attraverso cui si manifesta il nostro bisogno di essere noi: “Molte strade portano a se stessi. Una passa per le montagne” (Anonimo, Chegul – Sentiero attrezzato Giordano Bertolotti, 11 luglio 1996).» [Astrid Mazzola, Firme in cielo. Viaggio tra i libri di vetta, Casa Editrice “Il Margine”, Pergine Valsugana 2013]
Con Firme in cielo, Astrid Mazzola dà voce ai tanti pensieri lasciati nei diari di vetta e raccolti in un vasto archivio dalla Biblioteca della Sat - il club degli alpinisti di Trento -, corredati nel libro dalle fotografie di Ruggero Arena.
È un viaggio alla scoperta della Montagna e delle molteplici emozioni che può dare a chi decide di cimentarsi nella salita; una riflessione generale sul rapporto uomo-montagna, descritto attraverso le voci e le testimonianze dei protagonisti trovate su vette come la Cima D’asta, il Monte Peller, il Campanil Basso, o nel bivacco “Alla Madonnina” sulla Vigolana, o sul sentiero attrezzato “Giordano Bertotti” sul Chegul, e molti altri ancora. Nella prefazione del libro l’autrice spiega i motivi che l’hanno spinta a dare luce ai libretti di montagna: «I libri di vetta, di bivacco, di rifugio sono diari collettivi dei montanari. Diversi per vocazione, identici nel loro saper ricucire pezzetti di anime, intrecciare percorsi di vita, far ritrovare spiriti affini, possono capitare sul tuo sentiero in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento […]. C’è qualcosa di eroico, nei libretti dei montanari. Così come c’è qualcosa di eroico, e appassionato, nel tornare dei montanari sulle vette che amano, anno dopo anno, finché le gambe quasi non li portano più, nel loro pellegrinaggio silenzioso verso le porte dell’oltre.
[…] Spesso, immergendomi nei libri di vetta o di bivacco, ho ritrovato la straordinaria e inspiegabile familiarità vissuta con Flavio e con Francesca e con una miriade di persone di cui non ricordo né il nome né le fattezze. Anche in questi libretti, persone che non avevo mai visto prima e che non avrei mai incontrato, parlavano una lingua che capivo perfettamente. Di volta in volta, i diari dei montanari mi hanno consolata e commossa, come un messaggio mai ritrovato, letto su un libretto lasciato a disposizione dei viandanti dai proprietari di una baita sul monte Lusia, che mi aveva dato un’indicazione da seguire per la mia vita; mi hanno divertita e fatta entrare in altre vite, come il messaggio accorato di un ragazzo sul libretto del rifugio d’inverno al Brentei, che si lamentava del gelo che impediva qualsiasi slancio amoroso con la sua ragazza.» [Astrid Mazzola, Introduzione a Firme in cielo. Viaggio tra i libri di vetta.]
Astrid Mazzola è autrice dei romanzi La Ragazza con la Capra, Mamme, rane e Nasi verdi, I Senzaombrello. Con “Il Margine” ha pubblicato Kosovo tutto ok. Laureata in Filosofia e Sociologia, tiene laboratori sul narrare e collabora a progetti di turismo sostenibile. È appassionata di musica popolare, fa parte del gruppo MUSyCANTI; sostenitrice delle scelte di vita alternative, abita in una casetta nei boschi della Valsugana.
19/04/2016