A #Biblioè sabato 23 aprile 2016 incontro con l'autrice di “La vigna di angelica”

alle ore 15.30 presso il Palazzo delle Albere, Trento

«Angelica aveva trentacinque anni e, al suo attivo, soltanto dieci vendemmie ma, appena nata, suo padre, Giovanni Brugliani, l’aveva presa in braccio e aveva avvicinato al suo nasino una flûte di bollicine Brugliani Brut, dicendo alla moglie: “Esattamente come i suoi fratelli, anche lei deve sentire subito il profumo del vino buono”.

Crescendo, Angelica aveva imparato da lui a considerare il vino come il côté intellettuale di un pasto e a capire che, per produrlo, occorrono pazienza, grande sapienza, palato e un olfatto molto raffinati.

Ora disse: “Abbiamo ottenuto un prodotto superlativo e gli abbiamo dato un bellissimo nome. Da domani incominceremo a stendere un programma per lanciarlo sul mercato e stabilire il prezzo a cui dobbiamo venderlo. Adesso vi lascio perché ho una cena in città e rischio di fare tardi, ma desidero ringraziare tutti voi per il lavoro eccellente che avete svolto. Grazie di cuore”.» [S. C. Modignani, La vita di angelica, Sperling & Kupfer, Milano 2015].

«Lunghi filari di viti si adagiano sui morbidi pendii di Borgofranco. Da due secoli la famiglia Brugliani è proprietaria di quell'antico borgo e di quelle vigne, curate con pazienza per trarne vini pregiati e inimitabili. A trentacinque anni, Angelica è l'erede della tradizione e del patrimonio famigliare. Madre, moglie, imprenditrice di successo: tutto sembra perfetto nella sua vita. Solo lei sa che dietro quella facciata si nasconde una zona d'ombra, fatta di menzogne – quelle del marito – e di sogni infranti.

Una sera, mentre è in sella alla sua moto, l'amarezza e i pensieri pesanti prendono il sopravvento e Angelica, in preda al pianto, non si accorge che l'auto di fronte a lei sta frenando. L'urto è molto violento, ma per fortuna privo di conseguenze gravi, sia per lei sia per il conducente dell'automobile, Tancredi D'Azaro. Angelica non sa ancora che quel nome è sinonimo di alta cucina in tutto il mondo. Ed entrambi ignorano che, dopo quell'incontro fugace, il destino tornerà a intrecciare le loro strade, suscitando la tentazione di un nuovo inizio. Magari da vivere insieme, chissà: starà a loro scegliere, facendo i conti con il peso del passato e le responsabilità del presente, con il desiderio di cambiare e quell'istinto passionale che li anima. Perché la vita è fatta di sogni in cui perdersi e scelte in cui ritrovarsi, incontri che ci cambiano e passioni che ci riportano sulla strada di casa.

La vigna di Angelica è la storia avvincente di una famiglia e di una tradizione millenaria, il ritratto di una protagonista affascinante in cui rivivono le tante donne produttrici di vino del nostro Paese, intraprendenti e coraggiose.» [S. C. Modignani, La vita di angelica, Sperling & Kupfer, Milano 2015].

Sveva Casati Modignani è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. L'autrice vive da sempre a Milano nella stessa casa dove è nata e che apparteneva a sua nonna.

redazione

19/04/2016