A #Biblioè venerdì 22 aprile 2016 incontro con Diego Angelucci, co-autore di “Sulle tracce degli antichi pastori”
alle ore 16.00 presso Palazzo delle Albere, Trento
Un prezioso volumetto che racconta e raccoglie i risultati del progetto Alpes, ricerca archeologica sugli antichi pascoli della Val di Sole sviluppata dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento in collaborazione con l’Ufficio Beni Archeologici della Provincia autonoma di Trento e con il Programma Terre Alte del Club Alpino Italiano.
Il testo rende conto della campagna di ricerca sui monti Ortisé e Menas sviluppata in ben cinque anni di lavoro, con il supporto anche del Comune di Mezzana e, per gli anni 2014 e 2015, del programma LEADER Val di Sole.
Alpes (Alpine Landscapes: Pastoralism and Environment of Val di Sole), ha come scopo lo studio della pastorizia nelle aree di alta quota, a partire dall’antichità fino ai giorni, anche con l’obiettivo di una valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale delle zone montane più alte. Un progetto innovativo, che va ad esplorare un campo nel quale la ricerca manca ancora di dati e studi significativi.
Al progetto partecipano docenti, ricercatori, dottorandi, studenti dell’Università di Trento ed esteri, nonché studiosi e collaboratori locali; tutti coordinati da Diego E. Angelucci (Università di Trento) e Francesco Carrer (Università di Newcastle, Regno Unito). Un progetto corale, che ha permesso di mettere in luce nelle due valli finora indagate (Val Molinac e Val Poré) un vero e proprio paesaggio pastorale, efficacemente raccontato nel libretto.
Diego Ercole Angelucci insegna Metodologie della ricerca archeologica presso l’Università degli Studi di Trento. Si definisce un geoarcheologo – geologo tra gli archeologi e archeologo tra i geologi. Le sue ricerche si concentrano sullo studio dei processi di formazione dell’evidenza archeologica e sulle relazioni tra i gruppi umani e l’ambiente. Partecipa a progetti sull’archeologia del Pleistocene e dell’Olocene in Italia, Spagna e Portogallo. Lo interessano soprattutto i momenti di transizione: Paleolitico Medio-Superiore, Pleistocene-Olocene, la neolitizzazione – anche se il suo percorso da geoarcheologo lo porta a lavorare su territori e siti d’età e contesto differente.
Francesco Carrer è ricercatore presso l’Università di Newcastle. I suoi interessi di ricerca vertono sull’archeologia e l’etnoarcheologia del territorio, l’archeologia di montagna e l’analisi dello spazio. È particolarmente interessato alla pastorizia stagionale, da un prospettiva etnografica ed archeologica, ed all’uso delle applicazioni GIS per l’analisi del territorio di montagna alpino.
18/04/2016