#Biblioè sabato 23 aprile 2016 Presentazione del Progetto CoDiCo

 Digitalizzazione di un fondo trentino

Scripta manent, si digitalizata etiam plus. Gli scritti rimangono, se digitalizzati ancor di più. Il futuro degli archivi e delle biblioteche sta forse nel silicio degli hard disk e non più nella carta? È notizia di questi giorni che gli Archivi di Stato italiani, la memoria storica del Paese, rischiano la chiusura o lo stallo delle attività per problemi di personale e di fondi: una situazione annosa e grave, confermata amaramente dallo stesso Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Sempre in questi giorni un’altra notizia, stavolta d’oltreoceano, ha scosso  il mondo della conservazione dei beni archivistico-librari: secondo la Corte Suprema degli Stati Uniti il Library Project di Google Books, che intende digitalizzare e mettere a disposizione sul web tutti i libri del mondo, integralmente o parzialmente a seconda del copyright, non ha violato finora nessun diritto d’autore. Dal 2004, in collaborazione con le maggiori biblioteche statunitensi, ben 20 milioni di libri e documenti sono stati scansionati e offerti gratuitamente online: una cifra destinata dunque ad aumentare, per quella che è senza dubbio la più grande rivoluzione contemporanea nella conservazione documentaria e libraria e che pare rappresentarne il futuro, nonostante le critiche e le accuse di editori, intellettuali e sociologi, convinti che il libro stampato nella sua forma classica non morirà mai e che anche il silicio, in fondo, non è eterno. Nell’attesa che la querelle si risolva, la digitalizzazione dei patrimoni archivistico-librari è una realtà già valida e affermata anche nel nostro Paese, grazie a varie iniziative promosse da biblioteche ed enti culturali che stanno salvando dal degrado fisico moltissimi documenti ridando loro vita in formato digitale; il fascino di un manoscritto del ’400 non sarà ovviamente lo stesso in Pdf ma perlomeno il suo contenuto non si perderà e sarà potenzialmente accessibile a tutti.

Un progetto con queste finalità sta per avere inizio anche in Provincia di Trento e sarà presentato sabato 23 aprile alle 17:00 in occasione di Biblioè, la manifestazione collettiva del Sistema Bibliotecario Trentino (Palazzo delle Albere, 21-25 aprile), ricca di interventi, rassegne e presentazioni. Una di queste riguarderà appunto CoDiCo, il progetto di Conservazione Digitalizzazione Condivisione del Fondo Sciocchetti, un archivio personale di documenti miscellanei sulle fortificazioni e i grandi edifici austroungarici del XIX-XX secolo presenti nel nostro territorio che il Generale Gian Piero Sciocchetti ha voluto donare alla Biblioteca dell’Università degli Studi di Trento, con l’intento di metterlo a disposizione di studenti, insegnanti e ricercatori interessati. L’iniziativa è stata ideata e progettata da due giovani bibliotecarie, Giulia Esposito e Giulia Porta, con l’appoggio della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e rientra tra quelle approvate quest’anno dal Piano giovani di Zona su finanziamento del Comune e della Provincia. L’aspetto più originale di questo lodevole progetto è che esso non sarà svolto esclusivamente da addetti ai lavori (archivisti, bibliotecari, tecnici etc.) ma sarà anzi aperto agli studenti che intendono cimentarsi in questo campo. Lo scopo di CoDiCo è infatti offrire la possibilità a giovani di età compresa tra i 17 e i 29 anni che si iscriveranno di partecipare a un percorso sulla conservazione e valorizzazione dei beni culturali, che li vedrà protagonisti attivi ­–­ dopo alcuni incontri teorici formativi con docenti e  professionisti del settore ­– nella creazione di un elenco di consistenza e digitalizzazione del Fondo Sciocchetti, comunicazione e promozione sul web e allestimento di una mostra dedicata. “Un’ottima occasione per i giovani – hanno dichiarato le referenti del progetto ­–  per entrare in reale contatto con la Storia, facendosi portatori di memoria attraverso l’apporto concreto a un processo di conservazione e divulgazione di un patrimonio archivistico significativo per la memoria storica, sociale e culturale del Trentino, acquisendo nel contempo le necessarie competenze pratiche grazie alla supervisione continua di esperti del settore”.

Andrea Bontempo - UnderTrenta


22/04/2016