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Domenica 23 aprile, ore 18:30

«Dagli apocrifi provengono elementi cari alla tradizione del cristianesimo, come la presenza del bue e dell’asino accanto alla culla di Gesù, il numero (tre) e i nomi (Gaspare, Melchiorre, Baldassarre) dei re magi, la storia della Veronica, e si potrebbe continuare. La realtà è che occorre rivalutare gli apocrifi come fonti almeno parzialmente attendibili, all’interno delle quali, insieme a invenzioni degne di del migliore romanziere d’appendice, vi sono tradizioni che meritano la più attenta considerazione, non fosse altro che per la loro antichità, dato che alcune risalgono alla generazione immediatamente successiva agli apostoli».

Vito Mancuso è un teologo italiano. E' stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, in particolare L’anima e il suo destino(Raffaello Cortina, 2007), Io e Dio Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011), Il principio passione La forza che ci spinge ad amare (Garzanti 2013), Dio e il suo destino (Garzanti 2015), quattro bestseller da oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue e una poderosa rassegna stampa, radiofonica e televisiva. Il suo pensiero è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico. Dal 2009 è editorialista del quotidiano La Repubblica. Il suo ultimo libro è Il coraggio di Essere Liberi (Garzanti Editore, ottobre 2016). Dal 2013 al 2014 è stato docente di "Storia delle dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova.   

redazione
parte di: Biblioè 2017

16/04/2017