Collezione Giulio Cagol

Trento bombardata, la drammatica cronaca di un giovane fotografo

Giulio Cagol, Trento, piazza Santa Maria Maggiore dopo i bombardamenti, 1943, negativo su pellicola [ Archivio fotografico storico, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

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Il fondo, acquisito nel 1992, si configura come una tempestiva e capillare indagine fotografica dei danni subiti dalla città di Trento per effetto dei bombardamenti anglo-americani del 1943-1945, documentati a poche ore dalle incursioni in oltre 1.200 diverse riprese.

Notizie biografiche
Giulio Cagol (1928-1990) intraprese la professione di fotografo nel 1942, nello studio tridentino dei fratelli Pedrotti.
La ditta subiva allora le pesanti conseguenze degli eventi bellici e poteva contare solo sporadicamente sulla presenza dei suoi componenti: Enrico che, peraltro, aveva già trasferito la propria attività a Bolzano nel 1937, era, assieme ad Aldo, impegnato nella Resistenza, mentre Silvio, richiamato nel battaglione alpino Valfassa, avrebbe ripreso il lavoro solo verso la fine del '43. 

In questo contesto Giulio Cagol affiancò Mario Pedrotti nella gestione dell'attività ordinaria, per quanto contratta, e collaborò con Silvio nella documentazione delle distruzioni dei bombardamenti aerei alleati.

Rimase presso i Pedrotti, che nel frattempo avevano assunto anche il fratello Romano (1935-1988), fino al 1961, quando rilevò l'atelier di Giuseppe Grosselli (1901-1980) in via Suffragio. Parallelamente iniziò a collaborare in qualità di reporter con il quotidiano “l'Adige” e con diversi soggetti pubblici e privati quali la Regione e la Camera di Commercio.

Consistenza e descrizione
Il fondo è costituito da 1.273 negativi originali b/n nei formati 24x36, 6x6 e 9x12, raccolti in due album e corredati da 6 album contenenti 1.015 corrispondenti positivi b/n di formato 9x12, realizzati prima della cessione per permettere la rapida consultazione del materiale.

Le fotografie, riprese utilizzando soprattutto apparecchi Leica e Contax, documentano un periodo tragico per la storia della città di Trento e forniscono preziose informazioni sui danni subiti dai suoi più importanti monumenti, a partire dal primo bombardamento del 2 settembre 1943 che colpì il vivace e popoloso quartiere della Portèla. Le riprese, che venivano effettuate subito dopo e in alcuni casi anche durante le incursioni, permettono di seguire i vari stadi di distruzione e si segnalano per la ricerca delle prospettive più efficaci conquistate dal fotografo anche a rischio della propria incolumità.

In aggiunta alle immagini del rione della Portèla il fondo conserva tra l’altro la memoria delle terribili incursioni sul ponte ferroviario dei Vodi, della devastazione della chiesa dei Cappuccini, dell’Annunziata e del cimitero monumentale; spiccano inoltre le immagini in sequenza, di effetto cinematografico, dell’abbattimento del campanile della chiesa di San Martino effettuato dagli artificieri nel 1944. Nonostante la giovane età, Giulio Cagol, sotto la guida di Silvio Pedrotti, rivelò già notevoli capacità tecniche e sicure doti di fotoreporter.

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