La guerra rustica del 1525
di Giulio Visintainer
“La Guerra Rustica del 1525” (in costumi e oggettistica d'epoca) nasce, in origine, come “Spettacolo teatrale di piazza”, scritto e diretto da Giulio Visintainer.
Per le condizioni imposte dall'emergenza Coronavirus lo spettacolo viene adattato nella forma, nella sceneggiatura e nei personaggi, a “Spettacolo teatrale di prosa”.
Narra le vicende tragiche che, all'inizio del Rinascimento, videro le popolazioni contadine ribellarsi ferocemente al servaggio feudale, alle ingiustizie e alle avidità del sistema sociale ed ecclesiastico dell'inizio del XVI° secolo (tra 1524 e il 1526).
La “Guerra dei contadini” influenzò vaste aree del Trentino e particolarmente le Valli di Non e di Sole. Le radici del malcontento popolare originarono sia dalla particolare condizione socio-economica che si era andata sempre più aggravando nel tempo, sia dalla rivoluzione religiosa, sollevata da Martin Lutero con la divulgazione delle famose 95 tesi.
Scopo delle varie rivolte che divamparono: liberare il paese dai due infesti reggimenti del vescovo e del conte del Tirolo, rivendicare i diritti antichissimi dei comuni, i loro statuti, le loro leggi e ottenere il diritto di reggersi da sé. In Trentino, dove il potere politico e quello religioso erano concentrati nelle mani di una sola persona, il Principe Vescovo Bernardo Clesio, le due realtà potevano confondersi; fu infatti fortemente presente l'obiettivo di un rinnovamento della vita cristiana e dell'eliminazione di molti privilegi del clero.
Le rivolte coinvolsero, in Europa, centinaia di migliaia di contadini; le fonti dell'epoca stimano in oltre 100.000 il numero dei morti.