Area archeologica Campi Neri - Cles

Un luogo di culto tra preistoria e tarda romanità

Campi Neri di Cles è una località di straordinario interesse per l’archeologia del Trentino, nota a livello internazionale per aver restituito in passato numerosi reperti tra cui frammenti epigrafici di epoca romana con dedica al dio Saturno e l’eccezionale documento giuridico noto come Tabula Clesiana, una lastra di bronzo recante inciso l’editto con cui, nel 46 d.C., l’imperatore Claudio estendeva la cittadinanza romana alle popolazioni locali.

Le ricerche eseguite tra il 1999 e il 2007 dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, a seguito dei progetti di ristrutturazione e ampliamento dell’attuale Istituto Comprensivo Bernardo Clesio e dell’APSP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Santa Maria”, hanno portato in luce un eccezionale luogo di culto frequentato a scopo religioso dalle comunità della valle a partire dalla metà del III millennio a.C. fino alla tarda romanità. Si tratta di una vasta area santuariale percorsa da “vie sacre”, probabilmente connesse allo svolgimento di processioni, e contrassegnata da cerimonie rituali con deposizione di offerte votive, sacrifici di animali e accensioni di fuochi. Nel corso delle indagini il sito ha restituito migliaia di reperti, molti dei quali sono esposti al Museo Retico di Sanzeno.

Fra questi numerosi oggetti di ornamento, attrezzi e armi in ferro, campanelli, lamine di bronzo e, a partire dall’età romana, monete.

Di particolare interesse risulta una struttura circolare di notevoli dimensioni, databile tra l’età del Rame e la fase iniziale dell’Antica età del Bronzo (2500-2000 a.C. circa), rinvenuta nel parco dell’APSP.

Si presenta come un ampio recinto circolare di grossi blocchi connesso con particolari rituali funerari e propiziatori. La Soprintendenza ha ritenuto di conservare tale struttura, riconoscendone l’interesse culturale ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, in quanto presenta caratteri di unicità nel panorama dei ritrovamenti effettuati fino ad oggi in Val di Non, nonché rarissimi termini di confronto in territorio provinciale ed extraprovinciale.

Si è pertanto attuato un progetto di musealizzazione, finalizzato alla tutela e alla pubblica fruizione dei resti archeologici.

Oltre all’area situata nel parco, inaugurata nel 2011, è stato allestito uno spazio all’interno della nuova ala dell’edificio dell’APSP, riservato all’illustrazione del sito tramite l’impiego di pannelli e di strumenti multimediali.

E' possibile visitare un nuovo settore del luogo di culto dei Campi Neri che, in tutte le fasi della lunga frequentazione, ha visto la presenza di percorsi viari, con funzioni sacre e rituali in quanto presumibilmente utilizzati per il passaggio di processioni.

Si tratta di un tratto di strada, una “via sacra” risalente alla seconda età del Ferro (metà VI-I secolo a.C.), in parte conservata a fianco del nuovo edificio scolastico di via Chini e sottoposta a restauro.


02/12/2020