Corrado da Mantova, arciprete della pieve di Santa Maria di Arco, con il consenso dei suoi "confratres" e sentito il parere dei periti eletti, permuta con "Socino" fu Francesco da Mori, ora abitante ad Arco, una casa con cortile situata ad Arco in contrada Vergolano e un fondo arativo situato nel territorio di Arco in località "ad Vassum" con un fondo arativo situato a Varignano in località "Saletum".