La via Romea Germanica (VRG)
Occasione d’incontro tra genti. La scuola, gli enti territoriali e le comunità promuovono, in un respiro euroregionale, il turismo sostenibile dei cammini storici
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Un piano di promozione della tratta trentina del cammino storico "La via Romea Germanica (VRG)", che da Stade, in Germania, raggiunge Roma: 2200 chilometri, tre Paesi, 4 tappe: 44 in Germania, 4 in Austria e 46 in Italia.
Dal Brennero, la Via Romea Germanica segue la valle del fiume Isarco per Vipiteno e Bressanone. Passando per Chiusa, sale sull’altopiano del Renon. Quindi Bolzano, la Valle dell’Adige, che segue fino a Trento, poi il lago di Levico, dove affianca il fiume Brenta che l’accompagna fino in Veneto. Da qui, attraversando la Pianura Padana, raggiunge l'Emilia Romagna, la Toscana, l'Umbria e il Lazio, concludendo il viaggio in piazza San Pietro, a Roma.
A lavorare sulla parte trentina della VRG, con l'obiettivo di produrre materiale informativo, sia cartaceo sia online, ma anche spettacoli ed eventi teatrali che la valorizzino, sono studentesse e studenti di due scuole superiori trentine: Iti Tambosi di Trento e Liceo Degasperi di Borgo Valsugana. Il progetto che li vede protagonisti si intitola «La via Romea Germanica (VRG): occasione d’incontro tra genti. La scuola, gli enti territoriali e le comunità promuovono, in un respiro euroregionale, il turismo sostenibile dei cammini storici». In sinergia con enti locali (in primis Ecomuseo dell’Argentario e Apt della Valsugana) e grazie a un finanziamento della Fondazione Caritro, i ragazzi predispongono e realizzano, in un percorso di «alternanza», azioni di marketing per lo sviluppo del cammino storico come prodotto di turismo slow: - marketing esterno rivolto al pellegrino, con integrazione nelle azioni già in essere sul territorio - marketing interno rivolto alle comunità che condividono le valenze sociali ed economiche del prodotto e collaborano per garantirne sostenibilità nel tempo.
Come spiega Ivan Pintarelli, dell’Ecomuseo Argentario, capofila del progetto: «Ci si aspetta la creazione di un prodotto turistico vero e proprio: i trend più recenti del turismo mondiale ci parlano di forte richiesta per i “walking tours”, e di una espansione della domanda per vacanze ecosostenibili. L’Ecomuseo dell’Argentario non si occupa di turismo, ma casomai di infrastrutture che possano permettere lo sviluppo di un turismo dei territori, nel quale i territori siano protagonisti. Quindi percorsi di visita - come la Via Romea - estesi anche al Trentino rurale, ascoltando i suoi abitanti ed i suoi bisogni».
Gigi Zoppello, uno dei volontari della Via Romea in Trentino, aggiunge: «Noi crediamo che questa forma di turismo - in crescita mediamente del 9 per cento all’anno, contro una media italiana del 6% nelle forme tradizionali - sia una buona chance per un territorio come la Valsugana. Se le eccellenze dei laghi e delle Terme sono ormai consolidate, il turismo a piedi vede come attrattivi territori più marginali e rurali; inoltre è un turismo sostenibile, con una impronta ecologica pari a zero. E la Via Romea è un brand che specialmente sul mercato turistico tedesco e nordico in generale, può generare flussi importanti. Sindaci, Apt, Gal, Comunità di Valle, scuole e anche associazioni hanno già capito: per noi l’importante è il coinvolgimento diretto dei territori, e questo progetto con i ragazzi delle scuole ne è la dimostrazione. Ma non sarà il solo».
24/10/2019