Lei
Presso la Biblioteca della Provincia, Mariapia Veladiano inaugura mercoledì 24 alle 17.30 la rassegna Conversazioni con Tè
![](/var/001/storage/images/media/images/copertina-veladianolei-jpg-light/23399135-1-ita-IT/COPERTINA-VeladianoLEI-jpg-LIGHT_imagefullwide.jpg)
Sono una donna corale. Un’opera collettiva senza il nome degli autori segnato in fondo. Sono stata scritta da uomini e donne di ogni tempo. Mi hanno vista bambina, signora, gran dama, regina, spaventata, incantata, sgomenta, solenne, vestita di perle e di sacco. Sono stata di tutti come l’aria che si respira, l’acqua che dà vita, l’abbraccio di cui si ha bisogno. Sarò di tutti ancora e per sempre, sono madre e non c’è fine al desiderio di essere figli. Mi hanno raccontata in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze, a chiacchierino e col tombolo. Nell’arte ho pianto, contemplato, sorriso. Gli occhi rovesciati al cielo o rivolti al bene della terra. Mi hanno fissata mentre fuggivo, consolata dagli angeli, col Bambino ancora dentro al grembo. Col suo corpo trafitto fra le braccia.
È una Lei che parla in prima persona la protagonista dell’omonimo romanzo di Maria pia Veladiano, pubblicato nel 2017 per i tipi di Guanda. In questo libro, l'autrice finalista al Premio Strega con La vita accanto e vincitrice del Premio Calvino, dà voce a un personaggio unico, Maria di Nazaret, restituendola alla sua piena essenza umana. Questo è quanto testimonia anche l’immagine scelta per la copertina: la dolcissima e contraddittoria Madonna dell’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto.
Mercoledì 24 ottobre ad ore 17,30 presso la Biblioteca della Provincia, Mariapia Veladiano converserà con Riccardo Mazzeo approfondendo i contenuti di Lei. Si tratta del primo degli appuntamenti della rassegna Conversazioni con Tè.
“Cosa c’è di divino nell’essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace – recita il risvolto di copertina del romanzo -. È la storia umanissima di Maria, Madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. Qui parla Maria. Accanto a lei Giuseppe, padre che ha detto sì senza comprendere, senza nemmeno pronunciare questo sì, costruttore di un progetto di vita e di amore ben più grande di quello immaginato. Intorno a lei uomini e donne che pensano di capire, ma sanno solo chiacchierare; e gli amici del figlio, Giovanni, Simone, Giuda e anche Nicodemo, che si affannano di domande nella notte; e dottori e farisei che chiedono la verità solo per poterla negare. Sopra di lei, infine, gli angeli fanno corona, ma con le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo, che si addensa fino a quando qualcuno griderà: «A morte». Ciò che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche nel momento estremo così simile a tante madri. Ma questa è una storia troppo immensa perché tutto possa andare perduto".
https://www.cultura.trentino.it/Biblio/Approfondimenti/Incontro-con-Maria-Pia-Veladiano
23/10/2018