Tesori dal passato, uno sguardo al futuro

#laculturanonsiferma: viaggio tra i beni acquisiti dalla Soprintendenza per l'incremento del patrimonio culturale provinciale

Innocenzo Fraccaroli, Atala e Chactas, 1846-1853. Particolare [ @Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

La tutela del patrimonio culturale passa anche attraverso l’acquisto alle collezioni pubbliche di beni di interesse collettivo, messi in salvo da possibili distruzioni o dispersioni. La Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 42/2004), persegue questo fine attraverso la ricognizione del mercato antiquariale e l'attenzione al collezionismo privato, in rapporto con lo studio delle fonti e della storia del mecenatismo trentino; i beni acquisiti sono poi catalogati, studiati e all’occorrenza restaurati, con l’obiettivo ultimo di offrirli alla conoscenza e al godimento collettivi.

È quanto è successo per le decine di manufatti già riuniti nella mostra Tesori dal passato. Arte e storia in dieci anni di acquisizioni, che ora arricchiscono le raccolte provinciali.
Questa rubrica, nell’ambito della campagna #laculturanonsiferma, ne ripropone alcune schede rivisitate, alimentando il rapporto costante tra la Soprintendenza e la comunità in difesa del patrimonio culturale e della sua accessibilità. Sono così valorizzate anche la ricchezza e varietà tipologica e materica del patrimonio mobile: non solo dipinti e sculture di grande pregio, ma anche tessuti, oreficerie, stampe, arredi. Senza dimenticare una bambola veneziana e un paravento giapponese...

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A cura di Beatrice Barzaghi e Patrizia Pizzini, Soprintendenza per i beni culturali

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