Gli storici e il potere

Descrivere le dinamiche e i simboli del potere, civile e religioso, nella storia: un convegno presso l'Università di Trento

"I primi tre verbi con cui Tucidide – nei primi righi della sua opera – descrive l’operazione storiografica, da lui presentati come consequenziali, denotano ciò che egli ha congetturato (τεκμαιρόμενος) e previsto (ἐλπίσας) sulla base di ciò che ha visto (ὁρῶν). La centralità del vedere in Tucidide merita speciale riguardo. È sintomatica la sua attenzione per ciò che vedono gli attori della vicenda che egli viene narrando: dalla percezione diretta della guerra, che gli Ateniesi hanno solo quando vedono il nemico devastare Acarne, a ciò che gli Ateniesi vedono al momento della partenza della grande armata per la Sicilia, a ciò che i combattenti vedono alla ridotta luce della luna, a ciò che Nicia vede crescere nel campo avversario e così via".

Con questa citazione attinta a Tucidide, la menzogna, la colpa, l’esilio, l'ultimo lavoro dell'insigne filologo Luciano Canfora, entriamo nel merito de Gli storici e il potere, la rassegna in due tappe che si svolgerà al Dipartimento di Lettere e filosofia dell'Università di Trento. Descrivere le dinamiche e i simboli del potere, civile e religioso, nella storia. Un compito difficile e cruciale esercitato dal mondo antico a oggi con approcci e modalità diversi a seconda delle personalità coinvolte. L'iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, in collaborazione con la Biblioteca civica ‘G. Tartarotti’ di Rovereto, il Laboratorio di Storia antica dell’Università di Trento e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino di Firenze. Due gli incontri previsti che vedranno la partecipazione di storici dell’Antichità e del Medioevo di fama internazionale.

Il primo incontro è in programma oggi 7 novembre alle 16, aula 7. A margine del suo libro "Tucidide, la menzogna, la colpa, l’esilio" (Roma-Bari, Laterza, 2016) Luciano Canfora (professore emerito di Filologia classica dell’Università di Bari, storico ed editorialista del Corriere della Sera) discuterà insieme a Maurizio Giangiulio (professore ordinario di Storia greca dell’Università di Trento) della questione tucididea inerente alla composizione dell’opera del celebre storico greco in relazione alla sua vicenda biografica e politica.

I simboli animali legati alla rappresentazione del potere papale dalle sue origini alla modernità saranno invece al centro dell’incontro di mercoledì 23 novembre, sempre alle 16 al Dipartimento di Lettere e Filosofia (aula 7), in cui si discuterà attorno al libro di Agostino Paravicini Bagliani "Il bestiario del Papa" (Torino, Einaudi, 2016). Oltre all’autore (professore emerito di Storia medievale presso l’Università di Losanna, editorialista di ‘Repubblica’), saranno presenti Franco Cardini (già professore di Storia medievale presso l’Università di Firenze e l’Istituto Italiano di Scienze Umane, esperto di rapporti tra Cristianità e Islam) e Michel Pastoureau (direttore dell’Ecole pratique des hautes études di Parigi, dove è anche professore di simbologia del Medioevo, celebre soprattutto per i suoi studi sulla teoria del colore).

Referenti scientifici: Giorgio Ieranò e Caterina Mordeglia (Dipartimento di Lettere e Filosofia)


07/11/2016