Incontri sul confine
Domenica a Castel Pietra un'intera giornata dedicata ai 5 secoli della "fine del confine" con esposizioni, laboratori, visite guidate, musica.
Il 23 ottobre a Castel Pietra è prevista un'intera giornata dedicata al tema del confine con esposizioni, laboratori, visite guidate, musica dentro e fuori il castello.
La Chiusa di Castel Pietra ha perso nei secoli la funzione di barriera militare, di "porta per la Germania": qui sorgeva infatti il Murazzo che impedì l'invasione militare dei veneziani verso nord. Ora un flusso continuo di autoveicoli scorre davanti al vecchio confine, una parte del Murazzo ospita delle abitazioni, il resto giace sommerso dalla vegetazione.
I curatori di Portobeseno, partendo dall'attuale momento storico-sociale, hanno deciso di riattivare la funzione del Murazzo per interrogare il concetto stesso di "confine" attraverso degli interventi, svolti nelle sale del castello, che metteranno in evidenza demarcazioni materiali e mentali.
L'evento è ideato e realizzato da Portobeseno e Flavio Marzadro in collaborazione con Castel Pietra, TST Trentino Storia Territorio e Associazione Fotografica TrentoASA.
Marzadro proporrà l'installazione La linea d'oro, un'esposizione di immagini che documenta un’azione svolta dentro e fuori dalle mura di castel Pietra: la posa di piccole foglie d’oro sulla vecchia linea di confine tra la Repubblica di Venezia e il Principato Vescovile di Trento.
"Abbiamo pensato a un intervento che potesse dare dignità e contemporaneamente segnalare l’esistenza di questa demarcazione - spiega l'artista -. Abbiamo pensato all’oro, alla speranza di chi varca un confine, al “tesoro” che porta una persona quando attraversa una demarcazione, al denaro che serve per uscire da uno spazio familiare (conosciuto, rassicurante) per entrare nella terra dell’incertezza (Progetto di Flavio Marzadro con fotografie di Matteo De Stefano, a cura di Portobeseno).
Cinquecento confini è invece l'iInstallazione curata da Sara Maino e Davide Ondertoller che propone una riflessione sul paesaggio sonoro ed etnografico di Castel Pietra. I suoni ambientali qui raccolti e le memorie orali delle persone che hanno abitato questi luoghi si incontrano, si oppongono, si fondono. Storie e ambienti sonori con le loro vibrazioni attraversano il confine evocato, propagano eco che si moltiplicano e differenziano nei secoli, giocano sulle frequenze del suono, alla scoperta di altre frontiere.
L’Associazione fotografica Trento ASA, infine, indaga il tema del Confine (fisico e mentale) esplorato nelle sue innumerevoli sfaccettature con La banalità del confine. ovvero c’è un limite a tutto/i/e/*, l’installazione che offre una molteplice declinazione che porta il concetto ad essere positivo o negativo, violento o pacifico, condiviso o contrapposto, simbolo di unione o divisione, criterio di giustizia o inspiegabile ingiustizia.
Non mancano le visite e i laboratori, a partire da "Analisi di un paesaggio culturale. Luoghi di culto, montagne comunitarie e castellieri" alle ore 11. Elvio Pederzolli, conduce una speciale visita guidata al panorama lagarino offerto dagli spalti di castel Pietra. "Panorami che crediamo familiari e di conoscere hanno molto di più da raccontare - anticipa Pederzolli -. Ben più di quanto comunemente si pensi. Dall’alto di un castello emergono quindi storie che portano, a volte, molto lontano. Lontano nel tempo, nello spazio, nella percezione.
Alle 15 prenderà il via il laboratario "Castel Pietra a colori".
19/10/2016