Integrazione tra diritto e parola
È nelle scuole che si gioca in prima battuta la sfida della convivenza tra culture diverse: il progetto presso la scuola media Pedrolli di Gardolo
Serena Tomasi, ricercatrice presso la Scuola di studi internazionali dell'Università di Trento, ci racconta la "sfida" in una gara di argomentazione sull'educazione alla convivenza e al pluralismo religioso. Protagoniste due classi delle medie Pedrolli di Gardolo
"In Trentino, non diversamente da altre parti, le classi scolastiche sono contraddistinte da un elevato tasso di differenziazione etnica e di eterogeneità (anche se negli ultimi anni si è registrata una diminuzione della percentuale di alunni con cittadinanza non-italiana). Guardando a questa realtà, la Fondazione Caritro, in partnership con la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, il Centro di Ricerche sulla Metodologia Giuridica (CERMEG) e il Centro Interculturale Millevoci hanno ideato e realizzato sul campo una ricerca sperimentale finalizzata a migliorare le capacità di dialogo e comprensione reciproca.
La ricerca ha riguardato un campione rappresentativo costituito dai giovani alunni della Scuola media “S. Pedrolli” di Gardolo, selezionata per la sua apertura ad interventi educativi differenziati e l’incidente presenza di stranieri.
L’obiettivo perseguito è stato quello di educare gli alunni al pensiero critico sulle questioni derivanti dalla relazione interculturale, costruendo ed esercitando abilità volte ad un rapporto consapevole con le istituzioni pubbliche e con l’informazione. Il mezzo prescelto (ecco la novità) è stato quello dell’argomentazione giuridica. A partire da una riflessione sull’esperienza elementare del processo e sul ragionamento giudiziale nei casi di composizione dei conflitti multiculturali, i giovani alunni hanno sperimentato le tecniche argomentative per confrontarsi con le diverse culture e mettersi nei panni dell’altro in modo consapevolmente critico-riflessivo.
Le ragazze e i ragazzi delle classi III C e III G, accompagnati dalle rispettive docenti (prof. Proli e prof. Tarter), hanno appreso e applicato un codice di regole predisposto sulla base di modelli argomentativi pragmatico-retorici ed adattato al loro livello di studio, fondato su cinque precetti: libertà di critica, responsabilità del pensiero, rilevanza degli argomenti, chiarezza espositiva e assenza di provocazione o comportamenti di disturbo.
Con esercizi settimanali, individuali e di gruppo, nei mesi di novembre e dicembre dell’anno appena trascorso, i giovani alunni hanno acquisito nuove conoscenze sulla diversità culturale, hanno esaminato fonti diverse e complesse (dalla Costituzione alle leggi, dai trattati internazionali alle sentenze, dagli articoli di stampa alle immagini pubblicate sui social network) e hanno applicato le tecniche argomentative nella ricerca di macro-argomenti, la ricognizione dei contesti comunicativi, l’uso dei connettivi e dei marcatori linguistici, la presentazione del discorso e la valutazione degli errori comunicativi.
La ricerca ha evidenziato il potenziale pedagogico, etico e sociale del pensiero critico, capace di regolare il confronto interpersonale, motivando i giovani alunni alla ricerca e alla difesa della verità. Essi sono apparsi così tendenzialmente più sicuri di sé, ma anche più attenti ai messaggi comunicativi che ricevono. L’apprendimento delle social skills è stato valutato mediante un complesso test di verifica, somministrato alle classi pilota e ad un campione di controllo: a fronte del buon livello di sensibilità da parte dell’Istituto verso i temi della diversità e dell’integrazione interculturale, è maturata la convinzione che la trattazione di tale tipo di problemi non possa restare affidata all’intuizione personale, ma necessiti dello sviluppo di adeguati strumenti razionali.
I risultati della ricerca, presentati e discussi nell’incontro pubblico del 25 gennaio 2016 presso la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, saranno oggetto di ulteriore approfondimento, in vista di futuri sviluppi e sperimentazioni integrative".
27/01/2016