Memoria mineraria 2.0.

Fonti storiche per lo studio dell'antico Distretto minerario di Pergine: prime risultanze archivistiche

[ Ecomuseo dell'Argentario]

Si è conclusa a dicembre 2019 la prima parte del progetto “Memoria mineraria. Fonti storiche per lo studio dell'antico Distretto minerario di Pergine 2.0”, promosso dal Comune di Pergine Valsugana con il sostegno finanziario della Fondazione Caritro e la partecipazione in qualità di partners della Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento, dell’Università degli Studi di Trento, dell’Associazione Ecomuseo Argentario, dell’Istituto culturale mocheno/Bersntoler Kulturinstitut e della Comunità Alta Valsugana e Bersntol.

In questa prima tranche di lavoro è stata incrementata la banca dati digitale costruita a conclusione del progetto “Memoria mineraria”, presentato nel corso della giornata di studi internazionale “Fonti d’archivio di età medievale e moderna per la storia mineraria delle Alpi” (Pergine Valsugana, 1° dicembre 2018), dove specialisti di ambito locale ed extra-regionale si sono confrontati sull’uso delle fonti archivistiche per la ricostruzione dell’attività mineraria tra età medievale e moderna nel territorio alpino. Alle 357 schede documentarie presenti a dicembre 2018 si sono ora aggiunte 116 nuove schede, per un totale di oltre 470 unità documentarie consultabili nel sito http://memoriamineraria.thearchivescloud.com/memoriamineraria-web/.

Parola-chiave principale di questo complesso di documenti è il Distretto minerario di Pergine, in particolare l’attività istituzionale del giudice minerario locale, ma non solo. Tematiche parallele e altrettanto importanti emergenti dai documenti sono i rapporti spesso conflittuali con le comunità locali per l’utilizzo delle selve, fonte di risorsa sia per le esigenze delle imprese minerarie e di fonderia, sia per il fabbisogno dei vicini delle medesime comunità proprietarie delle selve, e ancora le vicende della Confraternita dei minatori d Pergine e del Beneficio di Santa Barbara nella pieve di Pergine, fondato dai canòpi nel 1521.

La documentazione aggiunta nel corso del periodo ottobre-dicembre 2019 comprende materiali conservati presso istituti archivistici locali, in particolare l’Archivio di Stato di Trento e l’Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana; altri materiali provengono da fondi conservati presso la Biblioteca comunale di Trento, altri ancora dal Tiroler Landesarchiv di Innsbruck; i nuovi documenti pubblicati sono datati tra il 1475 e il 1837. Si segnalano in particolare i seguenti esemplari:

−        due documenti conservati presso il Tiroler Landesarchiv di Innsbruck datati 1475 e 1483, nei quali è possibile cogliere le premesse storiche per l’istituzione dell’ufficio minerario con sede in Pergine, le cui prime notizie sicure della sua attività risalgono all’inizio del XVI secolo;

−        un contratto di società mineraria stipulato nel 1519, collocato presso la Biblioteca comunale di Trento ma proveniente dall’archivio della famiglia dei baroni a Prato di Segonzano (conservato presso l’Archivio provinciale di Trento), fra Giovanni Battista a Prato e suo zio materno Giovanni Antonio Pona riguardante la gestione delle loro miniere e fonderie di Pergine e di Viarago;

−        un contratto di finanziamento d’impresa stipulato nel 1595 fra Daniel Wallinger, imprenditore minerario attivo in Pergine, e i Sanguineti di Verona per la commercializzazione sulle piazze di Verona e Venezia dei metalli (argento e rame) prodotti nel comprensorio minerario perginese;

−        infine, due documenti datati al 1522 e 1526, conservati presso l’Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana nel fondo “Beneficio di Santa Barbara”, riguardanti la gestione dell’immobile di proprietà della Confraternita dei minatori e assegnata in uso al sacerdote cappellano dei minatori titolare del beneficio, immobile oggi noto come “Casa dei Canòpi”.

A breve inizierà la seconda e più importante fase del progetto, che prevede la rilevazione, la schedatura e la pubblicazione nel sistema informativo AST (Archivi storici del Trentino) della Provincia autonoma di Trento di schede descrittive riguardanti i documenti conservati nel fondo Montanistika – “Bergbau Pergine” del Tiroler Landesarchiv di Innsbruck. In questo complesso documentario di notevole rilevanza è confluito gran parte dell’archivio dell’Ufficio minerale di Pergine (secoli XVI-XVIII) e degli enti locali che, nei nuovi contesti politico-istituzionali dell’Ottocento, ne assunsero le funzioni amministrative e giudiziarie dal 1806 fino alla seconda metà dell’Ottocento. Ricordiamo che il giudice minerario di Pergine custodiva nel suo archivio, oltre alla documentazione propria del suo ufficio, anche quella della Confraternita dei minatori e del Beneficio di Santa Barbara fondato dai canòpi perginesi. Tra i documenti del fondo Montanistika – “Bergbau Pergine” è infatti conservato un documento recante la memoria di costituzione della Confraternita all’anno 1503, e il più antico libro di conti del sodalizio, anni 1507-1515, dal quale è possibile estrarre molte informazioni sui rapporti economici e sociali fra la Bruderschaft dei canòpi e la comunità di Pergine.

Gli ultimi tre mesi di progetto – settembre, ottobre e novembre 2020 – saranno in particolare dedicati alle attività di informazione pubblica e promozione dei risultati dell’iniziativa attraverso i canali di comunicazione digitale e stampa locale.

Per l’autunno 2020 sono programmate due escursioni aperte al pubblico a importanti siti dell’Alta Valsugana, quali la miniera-museo dell’Erdemolo/Gruab va Hardimbl di Palù del Fersina, coltivata fra il 1400 e il 1650 e la Canopa delle Acque sul Monte Calisio, miniera medievale perfettamente conservata, gestita dall’Associazione Ecomuseo Argentario. Questi eventi serviranno a veicolare in modo accattivante i contenuti di alcuni dei documenti censiti, opportunamente rielaborati e adattati allo storytelling delle visite guidate per turisti e famiglie.

Infine a novembre sarà organizzato a Pergine Valsugana un workshop, rivolto in particolare a studenti, dottorandi e ricercatori, in cui saranno illustrati i risultati del progetto e in cui alcuni esperti presenteranno delle comunicazioni relative a strumenti di ricerca e casi studio in ambito archivistico-minerario.

(Lenzi Katia, referente operativa del progetto) 


04/02/2020