Mogli e buoi dei paesi tuoi: matrimoni misti nel mondo antico
Dal 17 al 19 febbraio Firenze ospita tourismA Salone Internazionale dell’Archeologia
Una manifestazione di tre giorni, negli spazi del centralissimo Palazzo dei Congressi, che rappresenta un momento di esposizione, divulgazione e confronto di tutte le iniziative legate alla comunicazione del mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze.
Nel denso calendario delle tre giornate, il soprintendente Franco Marzatico apporterà il suo contributo sul tema "Mogli e buoi dei paesi tuoi: matrimoni misti nel mondo antico". L'appuntamento è in programma il 17 alle 15.15 nell'ambito del XIII Incontro nazionale di archeologia viva.
Marzatico ci anticipa qualche passo del suo intervento:
"Nella costruzione delle dimensioni “dell’altro e dell’altrove”, nell’antichità dominano la scena protagonisti mitici ed eroici – per eccellenza maschili – di avventurose esplorazioni e di conquiste, primi fra tutti, come noto, Odisseo e Alessandro Magno - spiega -. In genere uno spazio più limitato è occupato da figure femminili che si inoltrano in territori stranieri.
In effetti, in questi orizzonti mitici del viaggio e della mobilità, rispetto a quella maschile la componente femminile resta tradizionalmente più in ombra, quasi al limite dell’evanescenza, anche per via del ruolo prevalente assegnato alla donna nel mondo antico, legato in prima luogo al controllo della sfera domestica, quella assegnata a Penelope.
È risaputo, d’altra parte, come a seconda dei contesti storico-culturali la “condizione” femminile risulti estremamente variabile. Lo dimostra, ancora a titolo di esempio, la diversità di ruolo assunta dalla donna nel banchetto greco, etrusco e romano e l’alterno accesso al potere, o comunque a ruoli di leadership e di prestigio documentati storicamente ( come per Cleopatra, protagonista di un’unione mista) o dal punto di vista sia iconografico sia della disponibilità di elementi simbolici di pregio deposti nelle sepolture, con l’anomalia estrema delle donne armate – le amazzoni – attestate archeologicamente nelle steppe asiatiche, per quanto anche in ambito europeo non manchino casi di armi deposte accanto a individui femminili.
Pur attraverso la complessa lente distorsiva delle fonti con le loro varianti, alla base di viaggi mitici femminili non appare isolata una connessione con unioni miste sotto il potere di Eros, come nei casi degli sventurati trasferimenti – volontari o meno – di Arianna, Elena e Medea o di quello inconsapevole di Europa che congiunge addirittura la sfera umana e divina. Del resto, pensando anche al ratto delle Sabine o, in una diversa prospettiva ancora, alla contesa fra Achille e Agamennone per Briseide, vanno ovviamente contemplati anche spostamenti forzati , così come matrimoni di natura diplomatica per instaurare e consolidare alleanze fra comunità a diversi livelli non omogenee.
Pur con una notevole variabilità di casi e situazioni, il tragico destino o comunque la separazione che accompagna alcune di queste celebri unioni “miste”, lascia intravvedere come non rientrassero con tutta probabilità nel registro del matrimonio “giusto” e in questo senso si potrebbero leggere le dure clausole dell’unione mitica fra troiani e latini dettate da Giunone nel XII libro dell’Eneide, tanto da far intravvedere, secondo Bettini, una sorta di 'pulizia etnica' " - conclude.
03/02/2017