Palazzo Noriller a Rovereto tra nord e sud. Nuovi studi interdisciplinari

Il 13 e 14 aprile una tavola rotonda sull'interpretazione del programma decorativo di un antico edificio del centro storico 

[ @Beatrice Giannitelli]

L'Accademia roveretana degli Agiati organizza nei giorni 13 e 14 aprile 2018 una tavola rotonda incentrata sull'interpretazione del programma decorativo che caratterizza un antico edificio del centro storico di Rovereto (Tn) conosciuto come Palazzo Noriller, del quale sono attualmente ignoti storia, proprietà e funzioni. In seguito ai restauri di cui è stato fatto oggetto ad inizio anni novanta, l'edificio ha restituito ampi brani affrescati di epoca tardomedievale, sia sulla facciata esterna – in particolare fregi e figurazioni araldiche – che in una saletta interna.

In quest'ultima sono emerse scene di incerto riconoscimento. Sulla parete nord si osserva la rappresentazione di un rogo, al quale assiste un nutrito gruppo di figure. Tra queste spiccano le due centrali, l’una abbigliata con una giubba verde e un collare d’oro, l’altra con un farsetto bianco e un berretto adornato da un campanellino. Queste compaiono anche in altri lacerti suggerendo un legame narrativo tra le varie scene del ciclo. A destra del rogo due cortei di cavalieri si incontrano fuori dalle possenti mura di una città fortificata, al suono squillante delle trombe.

Un personaggio incoronato ed elegantemente abbigliato cinge le mani del personaggio con la giubba verde, già visto nella scena precedente. Altri lacerti si trovano sulla parete opposta. Il primo frammento sembra raffigurare un accampamento militare. Sulla sinistra si scorge una tenda con degli stemmi dall’araldica fantastica. In basso si stagliano delle figure di soldati, di cui si riconoscono ancora solo l’elmo ed il cimiero. Le due scene seguenti raffigurano dei duellanti che si affrontano in lizza prima alla lancia e poi alla spada.

Secondo l'ipotesi più recente il ciclo, databile al 1380-1410, sarebbe una rappresentazione fortemente compendiata del Romanzo di Enea di Heinrich von Veldeke; non mancano tuttavia interpretazioni e datazioni diverse, sicché la questione appare tuttora problematica. Gli interrogativi circa non solo il soggetto, ma anche la committenza e il significato di questi dipinti murali, e in generale la decorazione del palazzo – un "unicum" a Rovereto e comunque da diversi punti di vista una rarità in Trentino – si intrecciano a quelli inerenti la storia architettonica e funzionale dell'edificio, attualmente ignota, nel quadro peraltro di un panorama di studi relativi alla storia urbana di Rovereto alquanto frammentario e lacunoso. La tavola rotonda ha lo scopo di tentare di fare luce su tali aspetti, in particolare cercando di iscrivere questo episodio artistico innanzitutto nel contesto storico, culturale e urbanistico della città alla fine del Medioevo, e necessariamente anche nel panorama più ampio dell'area veneto-tirolese a cavallo della quale Rovereto si collocava politicamente e culturalmente fra XIV e XV secolo.

Carlo Andrea Postinger / Marcello Beato - responsabili scientifici del convegno

09/04/2018