Tempi della storia, tempi dell'arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma
Una lettura poliedrica della figura di Battisti nella mostra dal 12 luglio al Buonconsiglio
Tempi della storia, tempi dell'arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma, questo il titolo della mostra che dal 12 luglio, e fino al 6 novembre, sarà al Castello del Buonconsiglio di Trento per rendere omaggio alla figura di Battisti nel centenario della morte.
Un'iniziativa che, attraverso una selezione di opere d’arte dell’epoca e di rare testimonianze storiche, vuole illustrare al grande pubblico una personalità di grande spessore umano e culturale che ha avuto un ruolo importante nella storia recente non solo del Trentino ma anche dell’Italia, e merita di essere conosciuto nella sua complessità e modernità.
L'attenzione non riguarderà soltanto gli aspetti "politici" della vita di Battisti, ma proporrà un excursus sulle diverse fasi e sfaccettature della sua molteplice attività. Si parte, infatti, dalla prima sezione che traccia un quadro della vivace situazione culturale del Trentino nel contesto austro-ungarico prima del 1914, con dipinti di Giovanni Segantini, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi, Alcide Davide Campestrini, Umberto Moggioli, ma anche Franz von Defregger, Albin Egger-Lienz.
I paesaggi di Guglielmo Ciardi e le fotografie di illustrazione di un Trentino ancora prevalentemente rurale accanto ai dipinti di Emilio Longoni e Felice Carena introducono nella seconda sezione il crescente impegno di Battisti, ormai rientrato a Trento dopo la laurea a Firenze, nelle questioni sociali, politiche e culturali della sua terra, dalla militanza socialista all’elezione a deputato a Vienna, che egli conduce assieme all’ esperienza di giovane geografo sul campo con le sue innovative ricerche sui laghi del Trentino.
Al periodo immediatamente precedente all’entrata in guerra dell’Italia, durante il quale la gente trentina venne invece coinvolta subito nell’impegno bellico austro-ungarico, è dedicata la terza sezione, che vede Battisti impegnato nella campagna interventista nelle città italiane, la chiamata alle armi, i profughi di Katzenau, e, in parallelo, le opere di Depero, di Balla, di Bonazza, ma anche di Kriegsmaler, come Alfons Walde, Albin Egger-Lienz, Hans Josef Weber-Tyrol, Hans Bertle, quest’ultimo testimone della cattura di Battisti sul Monte Corno.
Altre testimonianze storiche e figurative - quelle di Beltrame, Pogliaghi, Sartorio, Sottssas, D’Andrea, Guala, Viani, Mantelli, Morando - raccontano gli anni cruciali della guerra, le immane fatiche condotte sulle cime alpine e la macchina militare austro-ungarica, acquartierata nelle sale cinquecentesche del Castello del Buonconsiglio. Alla creazione del mito di Battisti è infine dedicata l’ultima parte, con fondamentali opere che ne costruiscono l’iconografia, come i dipinti di Carrà e di Barbieri.
L’iniziativa promossa ed organizzata dal Castello del Buonconsiglio vede il coinvolgimento della Fondazione Museo Storico, del Museo della Guerra di Rovereto, dell’Accademia degli Agiati di Rovereto, della Fondazione Bruno Kessler, della Società di Studi Trentini, dell’Università di Trento dipartimento di Lettere e Filosofia e del Comune di Trento. La mostra è stata inserita nelle iniziative per la commemorazione del Centenario della prima guerra mondiale voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Aperto tutti gg dalle 10 alle 18 (tranne i lunedì). Nel mese di agosto il lunedì il castello rimarrà aperto.
19/05/2016