Una visita al Castello di Drena
La guida Drena. Un castello, una comunità sarà presentata domenica 22 marzo alle 16 al Castello di Drena.
Entriamo nel Castello di Drena attraverso la descrizione che Romano Turrini propone nel capitolo "Visita al castello", facente parte del volume Drena. Un castello, una comunità.
"Al castello si accede passando accanto alla cosiddetta 'casa dei bravi o dei bulli' o delle guardie, una casa colonica con gli alloggiamenti e le stalle per cavalli ed altri animali. Sul nuovo lastricato della strada è stata conservata una parte di roccia con scanalature orizzontali, a testimonianza dell’antica pavimentazione.
Oltrepassato il portale d’ingresso, lo sguardo si alza verso il mastio che si staglia con la sua mole verso il cielo. Siamo nella corte d’arme. Verso est, sulla muraglia di cinta, si coglie il camminamento di ronda costituito da un doppio strato di lastre di pietra. Poco oltre si apre un secondo accesso al castello. Si arriva infine nel cortile più ampio compreso tra il palazzo comitale ed il mastio. La cortina muraria con i merli a coda di rondine (o alla ghibellina) segna l’orizzonte verso ovest.
Fra la cinta ed il cortile corre un ampio prato, ora adibito a manifestazioni, ma un tempo risorsa importante per chi viveva dentro il castello perché poteva essere utilizzato per la coltivazione di ortaggi e piante.
Il mastio, coronato anch’esso con merlatura alla ghibellina, è alto 25 metri ed è interamente costruito con grandi pietre squadrate e bugnate (…) La sua posizione, svettante sulla valle, ne faceva un punto di controllo strategico del territorio.
Prima di salire sul mastio, si possono vedere i resti della chiesa di San Martino. Vi si accede attraverso alcuni gradini scavati nella roccia; a fianco di questa rudimentale scaletta vi è una piccola vasca, anch’essa scavata nella roccia. Si colgono i resti dell’abside semicircolare ed alcuni lacerti di pavimentazione antica. È depositata anche una grande lastra che avrebbe potuto avere la funzione di pietra d’altare.
Attorno alla corte vi sono diversi edifici. Una coppia di portali in pietra apre una magnifica prospettiva verso il paese di Drena disteso sul pendio digradante verso la forra del rio Salagone.
In una stanza a piano terra è stata ricostruita un’ambientazione che trae spunto dal ritrovamento in quel sito di due focolari in argilla, costruiti in epoche diverse. Il focolare era il cuore di un’abitazione.
Poi, attraverso una stretta porticina, si accede alla cisterna, presenza immancabile quanto preziosa nei castelli dove il rifornimento d’acqua poteva essere difficoltoso. Solitamente l’acqua veniva convogliata dai tetti degli edifici presenti nel castello; si lasciava depositare le impurità sul fondo e si spillava l’acqua da un’apertura collocata a 20-30 cm di altezza.
Si entra successivamente nel palazzo comitale, innanzitutto nel grande avvolto a piano terra destinato all’accoglienza dei visitatori. Attraverso una scalinata si accede invece al piano superiore. Qui vi sono due sale; una adibita ad attività didattiche o all’occorrenza a sala di rappresentanza comunale per i matrimoni civili, l’altra a mostre.
Si sale ancora e si entra allo spazio destinato all’illustrazione dei momenti salienti della storia del castello e dei suoi restauri e alla presentazione di preziosi reperti archeologici conservati in vetrine. Si possono ammirare lacerti lapidei, alcuni decorati con intreccio tipico dell’arte longobarda, frammenti e ciotole in ceramica dai cromatismi incredibili, selci lavorate ed altro materiale. Questa parte del castello, che ha goduto di un’ampia ricostruzione, si presta per attività didattiche che sono fondamentali per far conoscere alle nuove generazioni le radici della propria comunità".
Frutto della collaborazione tra MAG Museo Alto Garda, Comune di Drena e Associazione "Il Sommolago", la guida Drena. Un castello, una comunità firmata da Romano Turrini presenta diversi itinerari tra storia e natura. Dopo la pubblicazione negli scorsi anni delle guide di Riva, Arco e Nago-Torbole, si tratta della quarta uscita della collana Pagine del Garda (ed. MAG, Il Sommolago, Grafica5, 2015).
20/03/2015