Ecomuseo della Val di Peio
L'Ecomuseo coincide nella sua estensione con la Val di Peio e si addentra profondamente nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale tanto da poter essere considerata una delle zone a più elevata altimetria di tutta la Provincia
Ecomuseo della Val di Peio Piccolo mondo alpino
L'Ecomuseo coincide nella sua estensione con la Val di Peio, che si trova nell’estremo angolo nord-occidentale del Trentino, al confine con la Lombardia e l’Alto Adige, e si addentra profondamente nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale tanto da poter essere considerata una delle zone a più elevata altimetria di tutta la Provincia. Gli abitanti della Valéta, nome locale della Val di Peio, sono distribuiti in sette piccoli insediamenti, ognuno con le proprie peculiarità.
Comasine attorno al quale gravitava l'antica attività mineraria di estrazione e lavorazione della magnetite;
Strombiano cuore dell'Ecomuseo con casa Grazioli, significativa testimonianza dello stile dell'abitare contadino nel corso dei secoli, e con i ruderi della Casacia, antica torre medievale;
Celentino con la "Casa dell'Ecomuseo", sede di LINUM, associazione di ricerca etnografica fondata nel 1998 quale acronimo di "Lavorare insieme per narrare gli usi della montagna" nonché rimando alla pianta da fibra tessile. Da Celentino si può raggiungere l'antico baito di Malga campo, ora museo;
Celledizzo, caratterizzato dalle numerose fontane e dai tradizionali masi con avvolti aperti e grandi travature lignee. Sede del Museo etnografico del legno e dei laboratori di intaglio;
Cogolo capoluogo comunale, la cui chiesa parrocchiale del XIII secolo riporta sulla facciata nord un pregevole ciclo di affreschi realizzati da Giovanni Angelo Valorosa nel 1643;
Peio Fonti, località di villeggiatura famosa già dal diciassettesimo secolo grazie alle benefiche proprietà delle sue acque oligominerali;
Peio Paese, terrazza panoramica dominata dal colle di San Rocco, con il Museo della Guerra e l'ultimo caseificio turnario del Trentino.