Per Via. Museo tesino delle stampe e dell'ambulantato
Un Museo che ricostruisce la storia di quella zona al confine con il Veneto in cui, a partire dalla metà del Seicento e fino alla conclusione della Seconda guerra mondiale, l’ambulantato ha costituito una componente essenziale dell’economia.
Questo museo racconta una storia che ha segnato la vita dei Tesini per lungo tempo fin dal XVII secolo, quando cominciarono ad avventurarsi lungo le strade d’Europa per smerciare pietre focaie e, subito dopo, per vendere le famose stampe popolari prodotte fin dal 1650 dalla stamperia Remondini di Bassano del Grappa. Via via, i Tesini ampliarono il catalogo delle merci offerte agli occhiali e ad altri oggetti d’ottica, ad articoli di merceria e di chincaglieria, a oggetti di vario genere destinati ai più semplici consumi popolari e infine a semi per orti e giardini. Erano ambulanti stagionali che si spostavano a piedi portando su una spalla la cassela, una cassetta di legno in cui erano racchiuse le merci che vendevano casa per casa o sulle piazze di borghi e città. Vendendo stampe si diramarono in tutta l’ Europa, dalla Spagna alla Russia, dall’Italia ai paesi nordici, per raggiungere poi le Americhe, l’Africa settentrionale e l’Asia. Tutto questo fino al secondo dopoguerra quando la figura dell’ambulante tesino scomparve progressivamente dal paesaggio di tanti paesi e città italiane e straniere. Ma molti già dalla fine del Settecento avevano aperto fiorenti negozi nelle principali città europee o avevano perfino avviato un’attività editoriale propria, di cui ci restano numerose testimonianze, e lo stesso avvenne più tardi per i mercanti di ottica, il che portò una ventata di prosperità anche in valle.
Il museo si propone di raccontare le storie di tutti questi, attraverso fotografie, oggetti, documenti, testimonianze, ricostruzioni di luoghi e personaggi e, naturalmente, le stampe.
La stessa sede del Museo è parte di questo racconto: Casa Buffa Giacantoni – un edificio situato nel pieno centro di Pieve Tesino – non era infatti una comune casa contadina, ma l’abitazione di una famiglia di venditori di stampe per generazioni.
In una parte del museo le atmosfere di questa vecchia casa vengono fatte rivivere coi racconti e le attività dei suoi abitanti di cent’anni fa che, per mezzo di linguaggi multimediali, guidano il visitatore a scoprire vicende personali e collettive di una società profondamente plasmata dalla lunga storia di emigrazione
Visita guidata gratuita
a cura di Fondazione trentina Alcide De Gasperi