Palazzo Assessorile di Cles
E' un edificio medievale, situato nel centro storico di Cles tra le due principali piazze pubbliche, Corso Dante e Piazza Granda.
Il Palazzo Assessorile di Cles è citato per la prima volta nei documenti il 2 maggio 1356, anno in cui Iosio di Enrico di Sant’Ippolito, al tempo signore di Mechel, comperò da Giovanni di Arpone di Cles una casa-torre con cinta muraria. Tale struttura costituisce il nucleo originario del palazzo: costruita intorno al 1200, la torre, in pietra e provvista di feritoie, sorge sulle tracce archeologiche di un precedente analogo edificio, le cui fondamenta sono tutt’ora visibili attraverso le botole vetrate nella Sala della Colonna, al piano terra del palazzo. Inizialmente la torre era adibita a ponte di comunicazione visiva e a deposito per le derrate alimentari.
Gravemente danneggiata dalle rivolte contadine del Quattrocento (1407 e 1477), che distrussero il castello dei Sant’Ippolito a Mechel, la casa-torre passò alla nobile famiglia de Cles, che la trasformò nella sede del Capitano delle Valli del Noce. Si deve a Giorgio de Cles la ristrutturazione complessiva dell’edificio e l’inglobamento della casa-torre nell’attuale struttura con i volumi e l’elevazione ora visibili. Per celebrare il prestigio di famiglia, al termine dei lavori venne affrescato sulla facciata lo stemma de Cles (due leoni rampanti l’uno nell’altro, argento e rosso), datato 1484.
Nel 1538 il Principe Vescovo e Cardinale Bernardo Clesio lasciò in eredità il Palazzo al nipote favorito, Ildebrando, cavaliere e nobile dell’impero, capitano delle Valli del Noce e, dal 1529, marito di Anna Wolkenstein. A tali proprietari si devono le decorazioni rinascimentali che caratterizzano ancora oggi le sale del Palazzo.
Nel corso del Seicento, il Palazzo passò per un breve periodo alla famiglia Thun, la quale lo cedette alla Magnifica Comunità di Cles il 30 dicembre 1677.
Da questo momento in poi il Palazzo assunse funzioni amministrative e giudiziarie, come testimonia la lapide murata sopra il portale gotico nel 1679 ("...fu comperata dai clesiani acciò il foro assessorale fosse costantemente e per sempre nel borgo di Cles, perché prima non aveva un luogo fisso..."). Da qui deriva il nome di Palazzo Assessorile, in quanto sede degli uffici dei giudici delle Valli di Non e di Sole, detti appunto Assessori, e delle prigioni. L’Assessore delle Valli, un notabile esperto in legge, amministrava la giustizia per conto del Capitano ed indirettamente del Principe Vescovo, applicando gli statuti del 1407.
In realtà soltanto in epoca napoleonica, e più precisamente nel 1814, il terzo piano venne ufficialmente adibito a carcere e tale rimase fino al 1975. La modifica costrinse ad erigere divisorie all’interno delle antiche stanze signorili e a rivestire le pareti dei locali con un doppio tavolato in legno di larice. Grazie a questo espediente gli affreschi del terzo piano, commissionati da Anna Wolkenstein a metà del Cinquecento, sono rimasti conservati fino all’accurato restauro del palazzo, concluso nel 2009.
Nel corso del Novecento l’edificio ha perso la sua funzione giudiziaria, ereditata dall’antistante settecentesco Palazzo Dal Lago de Sternberg, oggi sede del tribunale, ed è diventato dapprima sede del municipio e del consiglio comunale, in seguito luogo per conferenze ed esposizioni d’arte.
Note sull'accessibilità del sito
La porta d’ingresso indicata è il portone del palazzo. Ascensore con tastiera Braille. Nei servizi igienici indicati presenza di corrimano.
Rilevazioni eseguite dal personale della Cooperativa HandiCREA