Nei Teatri italiani: Regio di Torino, Angelicum di Milano

1972

Nel 1972, lasciata con dispiacere la Scala per le troppe mansioni politico-organizzative che superavano quelle artistiche, Chailly aveva accettato la consulenza al Teatro Regio di Torino: iniziava la sua vita da pendolare tra Milano e Torino.

L'anno dopo era direttore artistico all'Angelicum di Milano: per assecondare il pubblico di quel piccolo ma qualificato spazio teatrale aveva fatto un questionario chiedendo agli ascoltatori le loro preferenze.

Qui organizzò cicli concertistici tra passato e presente, commissionando a compositori italiani delle novità da dirigere personalmente per la prima esecuzione. Cosi' si susseguirono in due serate: Giorgio Gaslini, Franco Donatoni, Flavio Testi, Riccardo Malipiero, Aldo Clementi, Roman Vlad, Bruno Bettinelli.

Contemporaneamente registrava in Televisione una serie di trasmissioni intitolate Musicisti italiani del dopoguerra, che presentavano, oltre a quei compositori presentati in Teatro, anche Guido Turchi, Valentino Bucchi, Mario Zafred, Boris Porena, Sylvano Bussotti, Giacomo Manzoni, Bruno Canino, Bruno Maderna, Gino Negri, Vittorio Fellegara, Azio Corghi, Angelo Paccagnini, Salvatore Sciarrino e lo stesso Chailly. Il panorama della musica italiana era al completo.

Nella puntata a lui dedicata c'erano dei promettenti giovanissimi esecutori: il figlio Riccardo coi Solisti Veneti, la prima moglie di Riccardo, la violinista Anahi Carfi e due allievi: il nipote pianista Michele Fedrigotti, figlio della sorella Silvana e il pianista-compositore Danilo Lorenzini.

< composizioni in viale Bianca Maria (1971)
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10/01/2020