Newton-Variazioni, un nuovo balletto e l'incontro con Ionesco

Su invito della London Sinfonietta compose nel 1980 le Newton-Variazioni, un omaggio al grande scienziato inglese.

Si trattava di variazioni eccentriche col tema della sorgente di luce interpretato dall'arpa. Dopo il successo dell'esecuzione alla Elizabeth-Hall di Londra vollero il pezzo alla RAI di Napoli e all'Angelicum di Milano.

In entrambe le esecuzioni l'arpa solista fu la figlia Cecilia, piu' applaudita di lui, che peraltro a Milano la dirigeva.

Chailly non aveva dimenticato il suggerimento che gli aveva fatto negli anni sessanta Giorgio Federico Ghedini vedendo in scena Anna Maria Guarnirei nel Diario di Anna Frank: "Lei che ha talento operistico vada a vederlo" gli aveva detto "Secondo me potrebbe nascerne un'opera lirica".

Divento' invece un balletto, suggerito dal sovrintendente Carlo Alberto Cappelli, il cui copione fu vistato personalmente da Otto Frank, padre di Anna, che chiese solo che la voce recitante fosse maschile.

L'anti-commedia La cantatrice calva da anni interessava Chailly, che la considerava unita con un filo rosso segreto a Procedura penale di Buzzati. Si mise a scriverne una riduzione teatrale e la invio' al commediografo, che accetto' la versione. L'opera poteva essere inserita nella programmazione della Piccola Scala: venne fissata la compagnia quando ancora Chailly doveva finire di comporla. Quando Ionesco venne a Milano, a Brera, con la moglie per ricevere la preziosa nomina di Socio dell'Accademia si incontrarono e Ionesco dimostro' la sua riconoscenza scrivendo su un foglio "merci".

Peccato che in quel periodo fosse decisa, per problemi economici, la chiusura di quel gioiello che era stata la Piccola Scala, che poi sarebbe stata distrutta. Fortunatamente per l'opera, qualche mese dopo, la Kammeroper di Vienna la volle mettere in scena.

Il commento di Ionesco, presente alla prima, fu che, d'ora in avanti, avrebbe sempre voluto vedere la sua commedia con la musica.